Albisola la Capitale Mondiale della Ceramica del Novecento, l’Atelier Mazzotti il Royal Palace.
Negli Anni Trenta l’Atelier Mazzotti fu la principale manifattura ceramica nel mondo, legata al Futurismo.
Filippo Tommaso Marinetti aveva pubblicato nel 1909 a Parigi su “Le Figaro” il “Manifesto del Movimento Futurista” e alla metà degli anni Venti, entrò in contatto con la famiglia Mazzotti, in particolare con Tullio, da lui detto “D' Albisola”.
Dopo quest’ incontro Fillia (Luigi Colombo), Fortunato Depero, Nicolaj Diulgheroff, Nino Strada, Bruno Munari, Alf Gaudenzi, Mino Rosso, Mario Anselmo, strinsero un legame profondo con Albisola, realizzando straordinarie ceramiche oggi presenti nelle più prestigiose collezioni internazionali.
Questa esperienza segnò senza alcun dubbio, un anticipo di design.
Infatti i futuristi per la prima volta progettarono oggetti d'uso con alta valenza estetica da introdurre nella produzione seriale, articoli già presenti in un catalogo di vendita delle ceramiche Mazzotti datato 1925
Ciò fu possibile grazie alle capacità della manifattura che seppe intrecciare arte, progettazione e artigianalità.
Nel 1986 a Palazzo Grassi a Venezia fu organizzata una grande mostra “Futurismo & Futurismi” e da quell’evento nacquero approfondimenti dedicati a questo periodo storico. Tra i più importanti ricordiamo:
nel 2009 a Palazzo Reale a Milano “Futurismo 19|20.09” ???
nel 2014 la mostra “Italian Futurism, 1909 – 1944: Reconstructing the Universe” quando il Guggenheim Museum di New York esponeva le ceramiche Mazzotti testimoniando l’ancor viva attenzione internazionale per il Futurismo.
1954 L’INCONTRO CHE CAMBIÒ IL MONDO DELLA CERAMICA
Negli Anni Cinquanta l’Atelier accolse "Gli Incontri Internazionali della Ceramica del 1954", voluti dai maestri delle nuove avanguardie Sergio Dangelo e Asger Jorn lontani concettualmente dalla riproducibilità della produzione, dove la materia ceramica venne utilizzata per l’espressione artistica liberandola per sempre dallo stretto vincolo di arte applicata.
Agli Incontri parteciparono Karel Appel, Enrico Baj, Corneille, Sergio Dangelo, Asger Jorn, Sebastian Matta. Fra gli altri artisti che già lavoravano alla Mazzotti ricordiamo Lucio Fontana, Emilio Scanavino, Aligi Sassu, Agenore Fabbri e Franco Garelli.
Questo BIG BANG della ceramica, questa alchimia fra artigianato e arte avvenne per la prima volta in Albisola nella Manifattura Giuseppe Mazzotti.
La lungimiranza della famiglia Mazzotti ha caratterizzato Albisola e segnato profondamente la storia della materia ceramica.
TULLIO CONTINUA L’OPERA CERAMICA
La Giuseppe Mazzotti di Albisola è uno straordinario esempio dell' imprenditoria artigianale italiana, un’azienda a conduzione familiare che opera nel campo della ceramica artistica dal 1903.
Albisola è una cittadina della Riviera Ligure a ponente di Genova che sorge alla foce del Torrente Sansobbia.
Per la sua posizione geografica, i collegamenti con le regioni limitrofe (via mare anche con la Francia) e per la ricchezza delle sue materie prime, nasce nel XV secolo a Albisola la produzione della ceramica.
In sei secoli di storia la produzione, che già nel 1500 aveva una diffusione straordinaria in Europa, mantiene e rafforza la sua immagine di grande qualità e pregio.
E’ in questo contesto storico e culturale che nel 1903 Giuseppe “Bausin” affitta alcuni locali in Pozzo Garitta (l’antico borgo di Albisola) e inizia in proprio l’attività, fondando la Manifattura Giuseppe Mazzotti, nota anche come M.G.A., diventando così il capostipite della famiglia dei Mazzotti ceramisti.
Nel 1926 viene aperta un’ altra sede in Albisola Superiore, diretta da Torido Mazzotti.
Negli anni 1934/36 le due sedi vengono riunite in due grandi edifici alla foce del Torrente Sansobbia in Albisola, rari esempi di architettura razionalista a cui collaborò Nicolaj Diulgheroff.
Nel 1944 Giuseppe Bausin Mazzotti muore e i figli Torido, Tullio e Vittoria proseguono l’attività paterna.
Nel 1959 i fratelli Mazzotti si dividono con la conseguenza che l’azienda paterna viene a cessare.
Torido, primogenito del fondatore, avvia una nuova azienda mantenendo (come da accordi fra i fratelli) la titolarità del nome Giuseppe Mazzotti e l’uso industriale dei calchi e dei modelli della fabbrica fondata nel 1903 dal padre Giuseppe Bausin Mazzotti.
Alla fabbrica fanno capo la moglie Rosa e il figlio Giuseppe Bepi, che vi ne assume progressivamente il ruolo di direttore commerciale.
Nel 1983 Tullio Mazzotti figlio di Giuseppe Bepi, inizia la collaborazione nella manifattura Giuseppe Mazzotti.
Nel 1988 Torido muore e l’anno successivo il figlio Giuseppe Bepi Mazzotti diventa unico titolare della Giuseppe Mazzotti proseguendo la produzione di Torido e della M.G.A..
Nel 2005 a sua volta lascia l’attività al figlio Tullio che continua l’opera ceramica della gloriosa Giuseppe Mazzotti in Albisola.
LA CREATIVITÀ DELLA MATERIA CERAMICA
Il profondo rapporto fra artigianato e arte continua ancora oggi, senza soluzione di continuità, fornendo un aiuto tecnico professionale agli artisti che desiderano utilizzare la materia ceramica per le loro creazioni.
Citiamo le principali collaborazioni di artisti dal 1988 sino a ora: Ernesto Treccani, Milena Milani, Sergio Dangelo, Ignazio Moncada, Mimmo Rotella, Enrico Baj, Aurelio Caminati, Sandro Cherchi, Hsiao Chin, Emanuele Luzzati, Giancarlo Sangregorio, Luigi Veronesi, Asgar Elde, Giorgio Moiso, Gianni Celano Giannici, … Roger Selden, Ugo Nespolo, Adriano Leverone, Giorgio Laveri, Alfredo Sosabravo, Sandro Lorenzini, Hugo Shaer, Guido Giordano, Franco Corradini e tanti altri che diventa impossibile enunciarli tutti sino ai più recenti giovani come Alessandro Neretti, Alessandro Roma e Arianna Carossa.
GUIDE E COMPAGNI
La caratteristica pregnante dell’Atelier Mazzotti è quella di avere sempre un’attenzione verso la contemporaneità e lo sviluppo futuro.
Da queste basi, quasi ideologiche, la Mazzotti ha collaborato sin dal 1992 con designer quali: Alessandro Mendini per Memphis; e nel 2012 per The Gallery di Bruxelles con Damine Bihr, Alain Berteau, Nicolas Bovesse, Jean-Francois D’Or, Nathalie Dewez, Christian Hogner, Hugo Meert e, per altre iniziative, con Ambrogio Pozzi, Luca Scacchetti, Ugo La Pietra.
Oggi le collaborazioni proseguono con : Rolando Giovannini, Giulio Iacchetti, Gum Design, Maria Christina Hamel, Alberto Podestà e altri autori.
CREATIVITY MAKES THE DIFFERENCE
La grande forza e particolarità dell’Atelier Mazzotti, in tutta la sua storia, risiede nella convinzione profonda che sia la creatività a fare la differenza, la capacità dell’artigiano, non solo di essere capace in grado di fare, ma anche di progettare, ideare, creare nuove ceramiche.
La forza propulsiva sta all’interno dell’Atelier che si apre a collaborazioni e confronti con il mondo dell’arte.
Da questa convinzione è scaturita la produzione Mazzotti, oggi ricercatissima dai collezionisti e che prosegue con le ceramiche di Tullio.
Opere in tiratura limitata o pezzi unici in equilibrio fra Design e Art Toys, con nuove forme e stilemi che si arricchisce ogni anno di ceramiche originali: il neofuturismo del 2009; la linea Gold con manufatti preziosi, interamente rivestiti in oro a terzo fuoco; le linee Animal e Donne; i GiOcoVASO composti da elementi elementari e colorati; i barattoli Ludoceramica e tante altre divertenti, pregiate e innovative ceramiche firmate da Tullio Mazzotti.